L’abito non fa il monaco, si dice. Ok, ma che ruolo ha il prezzo di un prodotto/servizio nel definire la qualità percepita del prodotto/servizio stesso? Prezzo alto significa alta qualità?

A nostro avviso la risposta a quest’ultima domanda sta tendendo sempre più verso il NO. Se infatti storicamente un prezzo alto tendeva a determinare un più elevato valore percepito del bene, negli ultimi anni abbiamo avuto modo di vedere come approcci completamente in controtendenza rispetto a questo comune sentire abbiano conquistato mercati interi. Un esempio su tutti è ovviamente Amazon che ha basato la propria ascesa su 3 aspetti centrali: prezzi bassi, possibilità di confrontare più prodotti con 2 click e consegne economiche (spesso gratuite) e veloci.

Naturalmente ci sono settori che ancora sfuggono a queste nuove logiche, ma per prodotti e servizi di uso quotidiano sembra proprio che la linea sia ormai tracciata, considerando che i clienti sono oggi in grado di effettuare scelte basate su un’immensa quantità di informazioni immediatamente disponibili. Di fatto oggi con lo stesso sforzo cognitivo si è in grado di effettuare delle scelte di acquisto basate su più variabili (soggettive od oggettive che siano) superando la semplicistica associazione: costo alto = alta qualità.

Quindi no, a nostro avviso l’abito non fa il monaco anche quando l’abito è il prezzo ed il monaco il prodotto/servizio, anzi spesso il prezzo basso è oggi il volano, l’opportunità che le aziende di valore offrono per poter essere “assaggiate” dai propri potenziali clienti. In quest’ottica abbiamo studiato la nostra politica dei prezzi che sono i più bassi del mercato e che quindi puntano ad attrarre clienti e dar loro modo di scoprire quanto i nostri servizi siano di qualità e realmente volti alla loro totale soddisfazione.